Ho chiesto a Lui a chi tutto sa,
al Signor, di pensare a me.
Di pensare a me, di condurmi là,
alla terra mia che ha promesso Lui:
il corpo mio solleverà il suo amor.
Stasera poi, io ti pregherò,
o mio Signor di venire a me,
il tuo amor mi consolerà,
il tuo giogo non mi peserà,
io salirò la scala che mi porta a Te.
Quel dì verrà, mi chiamerai
e il nome mio pronuncerai.
Allora il sole più non splenderà
il cielo cupo esploderà,
la tromba ancor risuonerà: sei tu Signor.